Il CERCHIONERO

Per sapere tutto su vampiri, zombi, lupi mannari e creature delle tenebre.

Il CERCHIOGIALLO

Il mondo delle indagini (più o meno misteriose) vi aspetta.

IL MITO DA GUERRE STELLARI A STAR WARS

Visitate la nuova mostra di Fermo Immagine il Museo del Manifesto Cinematografico di Milano.

COMICSBOOKTRAILER

I trailer del fumetto.

venerdì 20 dicembre 2013

STA ARRIVANDO… AMORI E CRUDELTÀ DELL’ORCHIDEA ROSSA





DBooks.it, in collaborazione con Excalibur, è più che orgogliosa di presentare un libro che farà felici gli amanti dell’avventura, quella che regala divertimento, emozione e brividi esotici: AMORI E CRUDELTÀ DELL’ORCHIDEA ROSSA

A firmare questo romanzo è proprio il nostro Stefano di Marino, un autore che non ha ormai più bisogno di presentazioni, tanto è grande il suo riconoscimento tra gli appassionati del genere ma che anche questa volta saprà stupire e avvincere, dalla prima all'ultima pagina.



"1855, Macao: l’avventuriero Stephen Gunn sembra avere finalmente trovato un po’ di pace tra le braccia della bella Yu Li Rong. Il suo destino, però, lo raggiunge anche in quell’angolo di mondo e lo trascina a Malacca, verso nuovi pericoli, nuovi nemici, nuovi amori. La sua missione è quella di proteggere un gruppo di uomini potenti dalla furia dell’Orchidea Rossa, un’affascinante e implacabile pirata divorata dal desiderio di vendetta. Ma nel lussureggiante e sfuggente Oriente i contorni delle storie e degli uomini non sono mai così definiti come sembra, e l’odio e la passione si mescolano e inebriano e avvelenano l’anima. Così, mentre dà la caccia alla sua terribile avversaria, Gunn deve guardarsi dalla minaccia di un nemico creduto morto, dall’irresistibile attrazione per una donna tanto sensuale quanto pericolosa e soprattutto dalle malie di un mondo che con i suoi misteri e i suoi pericoli lo chiama fatalmente a sé, un’avventura dopo l’altra."




L'USCITA DEL LIBRO È PREVISTA PER IL GIORNO 19 DICEMBRE, MA VISITATE IL BLOG LUNEDÌ 16 DICEMBRE: ACTION+ACTION E DBOOKS.IT VI FARANNO UN REGALO DI NATALE ANTICIPATO...

martedì 17 dicembre 2013

Natale d'azione



Ecco alcuni dei manifesti dei "bloodbuster" cinematografici rivisitati in versione natalizia dai partecipanti al contest (Un)Holiday Movies 7 realizzati dal sito www.worth1000.com 365 giorni fa.
Per vederli tutti il link è questo.
Cosa ne pensate se organizzassimo anche noi un contest simile per il natale 2014?







lunedì 16 dicembre 2013

Addio Mr. Peter



Noto al grande pubblico per aver interpretato il ruolo del protagonista nel colossal Lawrence d’Arabia, Peter O’Toole è stato un attore raffinato, sarcastico, mai sopra le righe, “britannico fin nel midollo come lo sa essere solo un buon attore irlandese”. Nato i Irlanda nel 1932, ma cresciuto a Leeds, si dedica dapprima alla carriera giornalistica decidendo in seguito di iscriversi alla Royal Academy of Dramatic Arts, specializzandosi in ruoli shakespeariani. Al cinema arriva nel 1960 con Il ragazzo rapito, mettendosi subito in luce per le raffinate doti interpretative che solo due anni dopo gli frutteranno il ruolo protagonista in Lawrence d’Arabia di David Lean.


Un “debutto” in grande stile che gli permette di scegliere con cura le parti da interpretare in futuro: impareggiabile Enrico II  in Becket e il suo re (1964) a fianco dell’amico Richard Burton, tormentato avventuriero in Lord Jim (1965), triplice angelo ne La Bibbia di John Huston (1967), comparsa fuggevole in James Bond 007 – Casino Royale (1967), 


spietato ufficiale nazista in La notte dei generali (1967), ruggente monarca in Il Leone d’Inverno a fianco dell’amica Katharine Hepburn (1968), delicato professore in Goodbye Mr. Chips (1969).


Dopo un periodo difficile passato a cercare di liberarsi dalla dipendenza dall’alcol, costretto ad accettare parti poco adatte al suo carattere, prima fra tutte quella di Zaltar nel polpettone fumettistico Supergirl – La ragazza d’acciaio (1984), torna protagonista sbalordendo pubblico e critica con un’intensissima interpretazione in L’ultimo imperatore di Bernardo Bertolucci (1987). Anche se di minor pregio vanno ricordati due ruoli brillanti con cui O’Toole ha conquistato il pubblico più giovane: Peter Plunkett, anziano gestore di un albergo infestato dagli spettri in Hight Spirits - Fantasmi da legare (1988), e Sir Cedric Charles Willingham, flemmatico primo ministro inglese alle prese con l’educazione di uno scatenato sovrano “per caso” (John Goodman) nella strampalata commedia Sua Maestà viene da Las Vegas (1991). Ultimamente il pubblico l’ha visto tornare sul grande schermo in Troy di Wolfgang Petersen (2004), nella parte del vecchio Priamo, e in TV nel ruolo di Papa Paolo III nella serie I Tudors (2008). Impareggiabile il suo doppiaggio del critico Ego nel cartone Pixar Ratatouille (2007).



Costellata di grandi interpretazioni, sia in ambito brillante che drammatico, la carriera di Peter O’Toole è stata ingiustamente trascurata dagli Oscar: 8 nominations ma nessuna statuetta vinta! Nel 1963 la prima nomination arriva per Lawrence d’Arabia, ma il premio gli viene “soffiato” da Gregory Peck per il Buio oltre la siepe. Nel 1965 viene nominato per Becket e il suo re ma si vede portare via la statuetta da Rex Harrison per My Fair Lady. Nel 1969 torna candidato per Il Leone d’Inverno senza però riuscire a sottrarre l’immeritatissimo riconoscimento a Cliff Robertson per I due mondi di Charly.


Nel 1970 torna in nomination con Goobye Mr. Chips, ma è John Wayne a portargli via l’Oscar con Il Grinta, così come Marlon Brando glielo “ruberà” nel 1973 con Il Padrino. Nel 1981 la nomination gli arriva per Professione pericolo, ma Robert De Niro lo sorpassa con Toro scatenato. Le ultime due candidature risalgono al 1983 per L’ospite d’onore (vinto da Ben Kingsley con Gandhi) e al 2007 per Venus (vinto da Forest Whitaker per L’ultimo re di Scozia). Finalmente nel 2003 l’Academy gli assegna l’Oscar alla Carriera. Due anni fa, a causa della malattia, ha annunciato il suo ritiro dalle scene. E sembra di rivederlo, giovane attore sconosciuto ai più, avvolto nel suo caftano, abbronzato con gli occhi azzurri, in mezzo al deserto, nei panni del bel tenente inglese Thomas Edward Lawrence recitare la battuta: “Me ne vado Alì, perché sono arrivato alla fine di me stesso”.


UN ASSAGGIO DEL NATALE AVVENTUROSO CHE VI ASPETTA...


Noi di ACTIONeACTION non amiamo aspettare: manca più di una settimana a Natale ma abbiamo tanta voglia di iniziare a festeggiare con i nostri lettori.

Così, abbiamo chiesto a Babbo Natale una piccola deroga e abbiamo già messo sotto l'albero una strenna per i nostri lettori: un'anteprima di due capitoli del grande romanzo di avventure Amori e crudeltà dell'Orchidea.

Per scartare il nostro regalo, non dovete fare altro che visitare la pagina dedicata che si trova nel sito dell'editore, dbooks.it.

Buona lettura a tutti, Oh, oh, oh!






martedì 3 dicembre 2013

I DIAVOLI DEL TEXAS


 Danilo Oberti prosegue a raccontarci l’epopea dei Texas Rangers
In realtà i conti da regolare sono parecchi. La sconfitta di Alamo è di sicuro la ferita che brucia di più per gli orgogliosi texani, ma eventi più recenti hanno contribuito a rinnovare l'odio feroce verso i messicani.
Negli anni immediatamente precedenti il conflitto, infatti i Ranger vengono impiegati in due spedizioni che hanno per obiettivo l'annessione alla Repubblica dei territori del Nuovo Messico. Nel 1841 una prima spedizione, piuttosto disorganizzata peraltro, viene intercettata dai messicani appena dopo il confine.

Catturati, i membri vengono condotti in catene a Città del Messico, e verranno rilasciati solo dopo un estenuante serie di trattive diplomatiche.
L'anno successivo la spedizione Mier ritenta la conquista. Tra gli obiettivi c'è anche la vendetta per l'occupazione di San Antonio, e per il massacro della compagnia del capitano Dawson
Purtroppo i texani, si trovano quasi subito circondati da una forza messicana numericamente superiore, e dopo una coraggiosa resistenza vengono catturati e trasferiti a tappe forzate nell'entroterra messicano. Durante la marcia, nei pressi di Salado i texani, guidati da un ufficiale di origini scozzesi, Ewen Cameron, tentano la fuga, che purtroppo è di breve durata
Inferociti i messicani decidono di giustiziare un prigioniero ogni dieci, facendo scegliere a caso ai prigionieri stessi. Chi avesse estratto un sasso nero da un contenitore, sarebbe morto.
Il caso vuole che il capitano Cameron non sia tra gli sfortunati, ma quando Santa Ana apprende la notizia, ne ordina la fucilazione. Cameron rifiuta la benda, e apertasi la camicia, da addirittura l'ordine di sparare.
I sopravvissuti vengono tradotti alla prigione di Peroté, dove molti altri moriranno di stenti e maltrattamenti
E' su questa base che l'odio texano continua ad alimentarsi. Quando nel 1846 inizia la guerra col Messico, il Texas non è più indipendente, ma la memoria è rimasta. Ufficiali e soldati non texani considerano il nemico messicano con un certo distacco professionale, i texani letteralmente bruciano d'odio. E quando il generale Taylor, nel luglio 1845 fa un appello per reclutare volontari, questi non mancano di sicuro. Molti di essi sono superstiti della spedizione Mier, e vedono la guerra come un'occasione d'oro per pareggiare i conti.
Vengono formati due reggimenti a cavallo, al comando Jack Hays, divenuto colonnello, e di George Wood. Questi reparti erano conosciuti in modo informale come Texas Ranger.
Taylor fa un ottimo uso dei Ranger, sia come ricognitori che come truppe d'assalto.
Durante l'assedio a Forte Texas, infatti richiede uomini al reggimento di Hays, per ottenere informazioni sulla forza messicana, e per comunicare con la piccola guarnigione assediata.
Hays incarica il capitano Walker, che oltre a fornire un quadro preciso del numero e della disposizione delle forze messicane, riesce ad attraversare la zona nemica e a penetrare nel forte, rassicurando i difensori. La guerra col Messico è uno dei primi conflitti seguiti da corrispondenti, e queste azioni portano Walker ed i suoi uomini sulle prime pagine dei giornali dell'epoca. Le azioni dei Texas Ranger, come ormai sono conosciuti dal grande pubblico, sono materiale ottimo per i cronisti, e hanno un forte impatto sui lettori.
Di fatto i Ranger partecipano a tutte le battaglie della guerra col Messico, impiegati anche come unità contro guerriglia per proteggere le linee logistiche e di comunicazione.
Ormai i messicani temono i Ranger, soprannominati “Los Diablos Tejanos”, i Diavoli del Texas. E i diavoli si distinguono, in particolare in due episodi, ovvero la battaglia di Monterey e quella di Buena Vista
A Vera Cruz i rangers combattono come fanteria d'assalto, al fianco delle unità regolari. La loro furia è incontenibile. Jack Hays guida i suoi uomini e riesce a penetrare in città. Usando piedi di porco e mazze i ranger sfondano i muri di stucco delle case, e ingaggiano i messicani a breve distanza e in corpo a corpo. Addirittura rifiutano di eseguire un ordine di ripiegamento dato da Taylor, che vuole bombardare una zona della città con artiglieria pesante. Fortunatamente nessun ranger viene ucciso o ferito dal bombardamento, e l'assalto continua fino a che il comandante messicano, Generale Pedro de Ampudia, chiede i termini di resa.
Secondo le testimonianze dei soldati regolari, se non fossero intervenuti i rangers, i messicani avrebbero potuto infliggere forti perdite all'esercito USA.
Dopo questo scontro, molti dei ranger tornano in Texas, dato che la loro ferma è scaduta.
Secondo la testimonianza di un ufficiale dell'esercito USA, la loro partenza viene vista con un certo sollievo; infatti l'odio per i messicani ha portato a episodi di maltrattamenti e razzie ai danni della popolazione civile, un triste saldo dei conti, che non fa certo onore ai rangers.
Ma le azioni dei ranger non sono terminate. Infatti quando l'esercito del generale Taylor viene ridotto a cinquemila effettivi, per rinforzare un'azione del generale Scott, Santa Ana vede una splendida occasione di infliggere una sconfitta cocente agli americani. Assemblato un contingente di ventimila uomini, attraversa a tappe forzate il deserto da San Luis Potosì a Encarnacion. Al termine della marcia, compiuta in condizioni estreme, a Santa Ana rimangono sedicimila effettivi, più che sufficienti a distruggere le forze di Taylor.
Ancora una volta i ranger si muovono per aiutarlo, e una compagnia, comandata dal maggiore Ben McCulloch si unisce al contingente regolare.
Per quanto i rapporti tra le due forze siano ancora problematici, Taylor non può permettersi di essere schizzinoso ; ha bisogno di ogni veterano possibile, e sa per certo che i rangers possono fare la differenza, sopratutto come ricognitori.
E il maggiore McCulloch riesce a farla davvero. Prima, intercettando e distruggendo una unità di cavalleria messicana, dimostrando quindi che il nemico è a distanza utile per colpire e dopo raccogliendo informazioni in una maniera che rasenta le fantasie di un romanzo.
Infatti dopo lo scontro, Taylor ordina a McCulloch di uscire in ricognizione e di trovare il grosso dell'esercito di Santa Ana.
Con soli sette uomini McCulloch si muove protetto dall'oscurità e riesce ad avvicinarsi al campo messicano a Encarnacion. Dopo aver fatto una stima basata sulle dimensioni dell'accampamento, manda il suo secondo e cinque dei suoi uomini al campo di Taylor per fare rapporto, rimanendo sul posto con un solo ranger.
Più si avvicina l'alba più per McCulloch è possibile acquisire informazioni, sopratutto contando e identificando gli stendardi dei reggimenti messicani, ma cresce anche il pericolo di essere scoperto dalle sentinelle.
A questo punto l'ufficiale decide di giocare d'astuzia. Aiutato dal fatto che molto dell'equipaggiamento dei ranger è di foggia messicana, passa col suo compagno letteralmente sotto il naso delle sentinelle messicane, che scambiano i due cavalieri per due rancheros addetti a controllare i cavalli. Una volta portatisi fuori dal raggio dei fucili messicani, i due scattano al galoppo, e tornati al campo americano, forniscono ulteriori informazioni al generale Taylor. Grazie alle informazioni dei texani, Taylor decide di attestarsi in uno stretto passaggio tra le montagne a circa otto miglia a sud di Santillo. Qui tra il 22 e il 23 Febbraio 1847 viene combattuta la battaglia di Buena Vista. Le perdite sono ingenti da entrambe le parti, ma Santa Ana ormai ha perso il vantaggio della sorpresa e vista l'impossibilità di rompere le linee americane si ritira.
Taylor ha riportato ancora una vittoria, grazie all'azione coraggiosa dei rangers di McCulloch. Con il trattato di Guadalupe, il conflitto col Messico si conclude. Il Texas è ormai parte degli USA, e il confine viene riconosciuto dalle due parti sul Rio Grande.
Ancora una volta, i Ranger tornano alla vita civile, Hays ad esempio tenterà la fortuna nella Corsa All'Oro, ma i loro nemici tradizionali, i Comanches, non sono ancora finiti.
Il governo Usa ha istituito procedure per affrontare e rapportarsi con gli indiani, ma queste si rivelano inefficaci. L'uso della fanteria regolare si rivela un fallimento, e nemmeno i Dragoni possono essere considerati alla pari dei Comanche, da molti ritenuti tra i migliori cavalleggeri esistiti.
La situazione si trascina fino al 1849, quando viene dato il permesso al generale Brooke di arruolare alcune compagnie di Ranger. Nel 1852 la forza complessiva ammonterà a sei compagnie, impiegate per contrastare sia i nativi che i banditi
A ulteriore rinforzo, nel 1852 vengono poste in operazione altre tre compagnie, anche se i rapporti con le forze regolari restano sempre piuttosto problematici
Questa situazione porta, dopo diversi rifiuti del Ministero della Guerra di considerare regolari i Rangers, ad un ruolo sempre meno “militare” e più di forza territoriale.
La distinzione è piuttosto labile, nei termini soprattutto delle operazioni : basti pensare alla spedizione Callahan.Nel 1855 il governatore Pease decide di armare tre compagnie di Rangers per affrontare la minaccia delle incursioni Apache. Sotto il comando di William Callahan, i Ranger entrano in Messico, ignorando bellamente il confine, e danno la caccia agli indiani, nonostante le autorità messicane tentino di fermarli.
Il contenzioso sfocia presto in uno scontro aperto, dove i texani, oltre agli Apache, affrontano unità regolari messicane, arrivando ad occupare temporaneamente la cittadina di Piedras Negras, distruggendo diversi edifici e ritirandosi solo di fronte alla preponderanza della forza avversaria.
Definire l'azione di Callahan incidente diplomatico è perlomeno riduttivo. Entrambi i governi, Usa e Messico, sono furibondi col governatore Pease, che però testardamente si schiera coi Ranger. Questo episodio è importante perché stabilisce un precedente : infatti i Ranger da questo momento in poi si cureranno ben poco di rispettare i confini messicani, privando indiani e banditi dei propri santuari.
Nel 1858 un nuovo governatore, Hardin Runnels ordina al capitano Ford di rendere sicuri i confini nordoccidentali. Alla testa di una forza di 213 uomini, Ford attraversa il fiume Rosso, e attacca un villaggio comanche. E' importante segnalare una particolarità, ovvero il fatto che il contingente comprenda anche diversi indiani Tonkawa, guidati da Capo Placido.
Indiani di questa etnia spesso si univano ai Ranger nelle spedizioni contro i loro nemici storici, ovvero i Comanche
Il 12 Maggio Ford arriva in vista di un grosso insediamento sul fiume Canadian e lo attacca.  I Comanche caricano, ma senza successo. Almeno settantasei guerrieri restano sul terreno, tra cui un noto stregone soprannominato “Giacca di Ferro”. I Ranger perdono due uomini, e altri tre restano feriti. L'anno successivo la compagnia di Ford si trova a combattere a sud, contro i ribelli messicani guidati da Juan Cortina.
Questa volta però, sebbene i Ranger continuino ad attaccare e a compiere raid oltreconfine, non si arriva ad un risultato, e la guerriglia messicana continuerà ancora per diversi anni a venire.

 

giovedì 28 novembre 2013

STAR WAR REUNION A FERMO IMMAGINE



A Fermo Immagine, il Museo del Manifesto Cinematografico di Milano, in via Gluck, 45  sabato 7 dicembre c'è, dalle 15 alle 19, il raduno ufficiale dei figuranti  della 501st Legion e della Rebel Legion,
 i due gruppi ufficiali di costuming approvati da LucasFilm. E con loro gli amici di Jedi Generation
con dimostrazioni di duelli con spada laser!!


In occasione della grande mostra IL MITO: da Guerre Stellari a Star Wars, allestita presso il Museo del Manifesto Cinematografico di Milano fino al 7 febbraio, i due gruppi ufficiali italiani di costuming Star Wars approvati da LucasFilm, 501st Legion e Rebel Legion, si danno appuntamento per una reunion davvero unica che ha chiamato a raccolta Jedi, Sith, Guardie Imperiali e Cacciatori di taglie da tutte le galassie: per tutto il pomeriggio figuranti vestiti con perfette riproduzioni dei costumi di scena dei sei film della saga di Star Wars, dal temibile Darth Vader ai piccoli Jawa, saranno a disposizione del pubblico per dimostrazioni e fotografie.
In più, gli amici di Jedi Generation saranno disponibili per dimostrazioni di duelli con le spade laser. Un’occasione unica per passare una giornata indimenticabile in compagnia dei propri eroi! Nello shop del museo sono inoltre acquistabili centinaia di gadget a tema per un regalo di natale davvero stellare, dalle super confezioni Lego Star Wars ai piccoli portachiavi.

MITICA MARILYN: LA POESIA DI UNA STAR


A un anno dalla mostra Mestiere di Poeta, che ha unito poesia e pittura, Spazio Excalibur (Corso Genova 114, Vigevano), mette in scena un secondo evento che mixa parola e immagini.
“Mitica Marilyn” propone infatti, a cura di Luca Temolo Dall'Igna e Riccardo Mazzoni, una mostra collettiva di artisti, pittori, illustratori e disegnatori, che ruota attorno alle poesie scritte da Marilyn Monroe o a lei dedicate.
In mostra opere originali di Fiorella Banfi, Silvano Campeggi, Carlo Jacono, Milo Manara, Anna Pennati, Nicolò Rossetto, Barbara Stefani, Cristina Stifanic, Silvia Taietti, Sergio Toppi,
provenienti da collezioni private o messe a disposizione dagli artisti, e una selezione di opere realizzate dagli studenti della Scuola del Fumetto di Milano in occasione della mostra Marilyn I love You.

Mitica Marilyn sarà anche l'occasione per scoprire, alcune poesie, selezionate da Federica Paulon,  scritte da Marilyn Monroe e altre a lei dedicate.


DOVE:
Spazio Excalibur
Corso Genova, 114 – Vigevano (PV)
www.spazioexcalibur.info


QUANDO
Sabato 30 novembre 2013
ore 16.00 apertura mostra
ore 17.00 inaugurazione con la presenza degli autori

Domenica 1 dicembre 2013
ore 15.00 – 19.00 visite guidate

mercoledì 20 novembre 2013

Il futuro che sarà al WOW


Dal 23 novembre e fino al 12 dicembre, in concomitanza con la mostra Il mondo dei Robot,  la mostra Il Futuro che sarà, realizzata da Spazio Excalibur (la galleria di Vigevano dedicata all'arte, al fumetto e all'illustrazione), in occasione del Premio Jacono 2013, sarà esposta presso WOW Spazio Fumetto in viale Campania 12.




La mostra propone opere di Carlo Jacono e di Franco Brambilla, attuale illustratore delle copertine di Urania




L'ingresso è gratuito e il museo è aperto da martedì a domenica.
Il 23 novembre, a partire dalle 18,30, è previsto un incontro con Franco Brambilla. Giuseppe Lippi, curatore di Urania, e Dario Tonani autore di Mondo9.
.

24 novembre BOOKCITY A FERMO IMMAGINE



Fermo Immagine, il Museo del manifesto cinematografico di Milano, in via Gluck 45, quest'anno, in collaborazione con Bloodbuster,  partecipa a BOOKCITY: l'iniziativa che, dedicando tutto un weekend ai libri con MIGLIAIA di iniziative, ci fa quasi sentire fieri – per una volta – di essere a Milano.

L'appuntamento è per DOMENICA 24 NOVEMBRE quando Daniele Magni e Manuel Cavenaghi  presenteranno tutta la loro produzione editoriale dedicata alla scoperta del cinema di genere.
In particolare, verrà dato ampio spazio alla nuova collana "I RATTI": libri firmati da scrittori e giornalisti affermati che hanno deciso di dare credito al marchio Bloodbuster, scrivendo guide introduttive a generi e protagonisti del cinema sbrigativamente liquidato come “di genere”, “basso”, “commerciale”, “popolare”. Quello, insomma, identificato nel motto “tutto il cinema dalla B alla Z.
Nel corso della giornata che inizierà alle 16 si potranno incontrare tutti gli autori,  CLAUDIO BARTOLINI, STEFANO DI MARINO & CORRADO ARTALE, FULVIO FULVI, FABIO MELELLI, ANTONIO TENTORI, sfogliare i loro libri e vedersi un paio di film.

Ecco, comunque il programma

ore 16.00
Bloodbuster edizioni
Daniele Magni e Manuel Cavenaghi presentano la casa editrice Bloodbuster

ore 17,00
proiezione film a sorpresa

ore 19,00
presentazione dei volumi:
- NUDI E CRUDELI – I MONDO MOVIES ITALIANI di Antonio Bruschini e Antonio Tentori



TUTTE DENTRO! – IL CINEMA DELLA SEGREGAZIONE FEMMINILE di Stefano Di Marino e Corrado Artale
- (anteprima): MAURIZIO MERLI di Fulvio Fulvi

 ore 21,00
proiezione film L’ETRUSCO UCCIDE ANCORA
(Armando Crispino, 1972)



Ovviamente l'INGRESSO è LIBERO.
Sarà invece a pagamento la visita alla spettacolare mostra Il Mito da Guerre Stellari a Star Wars.

martedì 19 novembre 2013

IL MITO: DA GUERRE STELLARI A STAR WARS



Per la prima volta in Italia, grazie alla collaborazione della 501st Legion e della Rebel Legion, gli unici due gruppi di costuming mondiali che grazie all’accuratezza dei costumi e alla serietà dimostrata sono stati riconosciuti direttamente da Lucasfilm come “testimonial Star Wars”, e al supporto dell’associazione Galaxy, tutore della fondazione “bettola di Yoda” con una collezione che conta più di 15.000 oggetti, il Museo del Manifesto Cinematografico mette in mostra, dall'8 novembre al 7 febbraio, fedelissime riproduzioni di costumi, robot e oggetti di scena, gadgets, diorami, autografi degli attori protagonisti, libri, figurine, poster, spade laser, stupende action figures: dai recenti collectibles alle “antiche” memorabilia che dal lontano 1977, anno dell’uscita del primo film, ad oggi hanno costruito il mito di Star Wars. 
Tutte da ammirare anche le magnifiche action figures provenienti dalla collezione Animetoys di Milano. Tra un cimelio e l’altro saranno anche esposte repliche perfette dei costumi di scena proveniente dai fornitissimi guardaroba dei membri della  501st Legion e della Rebel Legion: dall’inquietante figura nera di Darth Vader alle armature bianche di Stormtrooper e Clonetrooper, a costumi di spietati cacciatori di taglie e nobili cavalieri Jedi.


Un evento unico nel suo genere, una mostra dedicata a tutti gli appassionati della saga di Star Wars realizzata proprio dai fans più sfegatati e da gruppi di costuming ufficiali che per la prima volta mettono insieme le loro preziose collezioni per condividerle con il grande pubblico. Una mostra realizzata per i fans dai fans di Guerre Stellari (per i meno giovani che ancora la chiamano così) e Star Wars (per i più giovani che la chiamano così). 


Cuore della mostra saranno i manifesti cinematografici: edizioni rare, americane originali, provenienti da tutto il mondo e in tutti i formati. Un vera chicca: i manifesti più famosi, come quello del primo film, prenderanno vita in allestimenti 3D grazie all’esposizione dei costumi di scena e dell’oggettistica presente nell’immagine del manifesto stesso.


La mostra offre per la prima volta ai visitatori la possibilità di vedere come negli anni può cambiare la grafica e la comunicazione di un manifesto cinematografico attorno a un unico soggetto: disegnatori di tutte le nazionalità si sono infatti impegnati per realizzare nel corso di questi 36 anni manifesti per i cinema di tutto il mondo, alcuni con grafiche eleganti ed epiche, altri cercando tratti più colorati ed originali, passando dall’illustrazione vera e propria alla grafica computerizzata. Per non parlare dei formati: dal classico due fogli alle locandine, dal gigante 4 fogli alle fotobuste fino ai soggettoni. In mostra si potrà ammirare tutto questo imparando a distinguere i tratti dei vari autori, tra cui il grande Drew Struzan, scoprendo anche come sono cambiate le grammature delle carte e i formati dal 1977 ad oggi in tutto il mondo. Tra gli esemplari più preziosi una copia della prima edizione italiana di Guerre Stellari (1977), diventata un vero e proprio cult per i collezionisti più accaniti.

GLI ORARI
La mostra è aperta da martedì a domenica 14.00-19.00 – Lunedì chiuso


Ingresso: 5 euro intero, 3 euro ridotto e tesserati

Per informazioni cliccate qui

domenica 10 novembre 2013

MACHETE UCCIDE ANCORA...


 Nel calderone che oggi si vuol definire ‘cinema pulp postmoderno’ Machete Kills irrompe schizzando in ogni dove. Premetto che mi sono divertito perché di cinema ne capisco e anche di cultura popolare in generale , non solo quella che chiappa i riferimenti a  Star Wars o a 007 ma anche al cinema abborracciato che si gira in Messico che  Rodriguez evidentemente ha visto a tonnellate da bambino. I fumetti del Santo , le donne guerriere con le tette mitraglia, le false facce e tanti tantissimi personaggi secondari he hanno costruito la piramide maya della cultura popolare  mesoamericana  compreso un oscuro taewkwondoka argentino che da noi è sconosciuto ma all’esterno(nei paesi di lingua latina) è Kiltro l’imbattibile. Davvero tra il pubblico ci sono più di dieci persone che sanno che Martin Sheen si chiama Carlos Estevez? O hanno riconosciuto lo strap-on bombardiere della  Vergara come oggetto di culto di Savin i(che qui fa il prete pistolero)di Dal tramonto all’alba? Molti anni fa quando la moda di pulp fiction e derivati era ancora molto diffusa anche tra coloro che non ci capivano una minchia e volevano farsi vedere alla moda, parlai in un serata di From Dusk Till Down. Il novanta per cento dei presenti (tutti più giovani di me) non sapeva neanche cosa fosse. Ed era insala in quei giorni. 


Questo per dire che forse Machete Kills (e il suo probabile seguito Machete Kills Again nello spazio) da gioco generato da un falso trailer dell’operazione Grindhouse (che il pubblico italiano non ha potuto vedere come concepita quindi non ha capito)è piacevole se vista non come una parodia ma neanche di se stessa. Solo un divertissment in cui Rodriguez mescola con minor acume di Tarantino  tutto il  pulp che ha visto da bambino senza freni né vergogna. Esagerando davvero nell’esigere dal pubblico una comprensione che vada al di là della semplice presa in giro del filone. Cosa che, a tutti gli effetti Machete Kills non è.
Stafano Di Marino

giovedì 7 novembre 2013

Art Amandi: Pichard, Jannuzzi e Guerra in mostra


Art Amandi 
fumetti e disegni erotici originali 
di Georges Pichard, Enzo Jannuzzi, Nik Guerra

Spazio Excalibur
Corso Genova, 114 – Vigevano (PV)

9/10 novembre 2013

A dieci anni dalla scomparsa di Georges Pichard (Parigi 1920-2003), l'autore che a  partire dagli anni '60 ha portato nel mondo del fumetto, grazie all'irriverenza e alla sua carica di sensualità ed erotismo dei suoi disegni e delle sue storie, il vento della ribellione, Spazio Excalibur espone una selezione di tavole dei lavori realizzati a partire dagli anni '70. 



Accanto a Pichard altri due maestri dell'erotismo europeo: Enzo Jannuzzi, autore in grado di spaziare dall'erotismo all'horror, dall'umorismo alla satira sociale ma soprattutto capace di mettersi alla prova con ogni tipo di tecnica espressiva, dalla biro nera o colorata alla china, dalla tempera all'aquerello, dall'aerografo al graffito, e Nik Guerra conosciuto e apprezzato anche negli Stati Uniti per le sue pin-up e soprattutto per le avventure della sua sexy eroina Magenta, protagonista del manifesto della mostra.


Art Amandi, la mostra curata da Stefano Bartolomei, Luca Temolo Dall'Igna e Riccardo Mazzoni,  e realizzata in collaborazione con Formaquattro, è arricchita anche dalla presentazione di una serie di rare pubblicazioni stampate in tiratura limitata e firmate dagli autori. 
Oltre alla mostra per il 9 novembre è previasto un incontro con Enzo Jannuzzi, alle 18, e dalle 21 una declamazione di poesie erotiche a cura di Federica Paulon e Lorenzo Gaspero.



Il programma
Sabato 9 novembre 2013
ore 16.00 apertura mostra
ore 18.00 incontro con Enzo Jannuzzi
ore 21.00 DeclAmandi: lettura di poesie erotiche 
a cura di Federica Pualon e Lorenzo Gaspero

Domenica 10 novembre 2013
ore 15.00 – 19.00 apertura mostra

La mostra è realizzata in collaborazione con Sbam! Comics: la rivista bimestrale digitale SUI fumetti e A fumetti. Scaricate GRATUITAMENTE l'ultimo numero qui!

lunedì 4 novembre 2013

In mostra il mito di Guerre Stellari



Per la prima volta in Italia, grazie alla collaborazione della 501st Legion e della Rebel Legion, gli unici due gruppi di costuming mondiali che grazie all’accuratezza dei costumi e alla serietà dimostrata sono stati riconosciuti direttamente da Lucasfilm come “testimonial Star Wars”, e al supporto dell’associazione Galaxy, tutore della fondazione “bettola di Yoda” con una collezione che conta più di 15.000 oggetti, il Museo del Manifesto Cinematografico mette in mostra, dall'8 novembre al 7 febbraio, fedelissime riproduzioni di costumi, robot e oggetti di scena, gadgets, diorami, autografi degli attori protagonisti, libri, figurine, poster, spade laser, stupende action figures: dai recenti collectibles alle “antiche” memorabilia che dal lontano 1977, anno dell’uscita del primo film, ad oggi hanno costruito il mito di Star Wars. 
Tutte da ammirare anche le magnifiche action figures provenienti dalla collezione Animetoys di Milano. Tra un cimelio e l’altro saranno anche esposte repliche perfette dei costumi di scena proveniente dai fornitissimi guardaroba dei membri della  501st Legion e della Rebel Legion: dall’inquietante figura nera di Darth Vader alle armature bianche di Stormtrooper e Clonetrooper, a costumi di spietati cacciatori di taglie e nobili cavalieri Jedi.


Un evento unico nel suo genere, una mostra dedicata a tutti gli appassionati della saga di Star Wars realizzata proprio dai fans più sfegatati e da gruppi di costuming ufficiali che per la prima volta mettono insieme le loro preziose collezioni per condividerle con il grande pubblico. Una mostra realizzata per i fans dai fans di Guerre Stellari (per i meno giovani che ancora la chiamano così) e Star Wars (per i più giovani che la chiamano così). Eccezionalmente per il primo week end di mostra, sabato 9 e domenica 10 novembre, dalle 15.00 alle 19.00, al museo saranno presenti i figuranti in costume della  501st Legion e della Rebel Legion!!


Cuore della mostra saranno i manifesti cinematografici: edizioni rare, americane originali, provenienti da tutto il mondo e in tutti i formati. Un vera chicca: i manifesti più famosi, come quello del primo film, prenderanno vita in allestimenti 3D grazie all’esposizione dei costumi di scena e dell’oggettistica presente nell’immagine del manifesto stesso.


La mostra offre per la prima volta ai visitatori la possibilità di vedere come negli anni può cambiare la grafica e la comunicazione di un manifesto cinematografico attorno a un unico soggetto: disegnatori di tutte le nazionalità si sono infatti impegnati per realizzare nel corso di questi 36 anni manifesti per i cinema di tutto il mondo, alcuni con grafiche eleganti ed epiche, altri cercando tratti più colorati ed originali, passando dall’illustrazione vera e propria alla grafica computerizzata. Per non parlare dei formati: dal classico due fogli alle locandine, dal gigante 4 fogli alle fotobuste fino ai soggettoni. In mostra si potrà ammirare tutto questo imparando a distinguere i tratti dei vari autori, tra cui il grande Drew Struzan, scoprendo anche come sono cambiate le grammature delle carte e i formati dal 1977 ad oggi in tutto il mondo. Tra gli esemplari più preziosi una copia della prima edizione italiana di Guerre Stellari (1977), diventata un vero e proprio cult per i collezionisti più accaniti.

GLI ORARI
La mostra è aperta da martedì a domenica 14.00-19.00 – Lunedì chiuso


Ingresso: 5 euro intero, 3 euro ridotto e tesserati

Per informazioni cliccate qui

mercoledì 30 ottobre 2013

Il futuro che sarà all'Arcadia di Melzo



Dal primo novembre e fino al 20 la mostra Il Futuro che sarà, realizzata da Spazio Excalibur ( la galleria di Vigevano dedicata all'arte, il fumetto e l'illustrazione)  potrà essere visitata presso il cinema Arcadia di Melzo
L'ingresso è gratuito negli orari di apertura del cinema.

lunedì 21 ottobre 2013

MACCHIE SOLARI A FERMO IMMAGINE


Venerdì 25 ottobre,  in occasione dell'anniversario della nascita di Armando Crispino, Bloodbuster Edizioni e Fermoimmagine, Museo del manifesto cinematografico Milano presentano LINEE D'OMBRA. La serata di cinema e chiacchiere è dedicata ad Armando Crispino l'autore di classici del cinema thrilling all'italiana come Macchie solari, L'etrusco uccide ancora, Frankenstein all'italiana.



La serata dedicata alla memoria del regista è anche l'occasione per presentare il libro MACCHIE SOLARI di Claudio Bartolini, il terzo volume della collana I Ratti  (Bloodbuster Edizioni) dedicata alla riscoperta di generi e protagonisti del cinema di genere italiano e non. 

Ospite d'onore Francesco Crispino, figlio del regista, che proporrà un suo personale ricordo del padre col suo documentario LINEE D'OMBRA.

LA SERATA: IL PROGRAMMA

 ore 19,30: proiezione del documentario LINEE D'OMBRA (Francesco Crispino, 2007) dedicato a Armando Crispino

 ore 20,30: presentazione del libro MACCHIE SOLARI – Il cinema di Armando Crispino, con la  presenza dell'autore CLAUDIO BARTOLINI e del critico DAVIDE PULICI di Nocturno Cinema.

Ore 21,30: proiezione del film MACCHIE SOLARI (Armando Crispino, 1975) con Ray Lovelock e Mimsy Farmer

 

INGRESSO LIBERO

Fermoimmagine, Museo del manifesto cinematografico Milano
via Gluck, 45
Milano

COSA SONO I RATTI ?


Per questa  nuova collana editoriale Daniele Magni e Manuel Cavenaghi abbandonano la forma “dizionario” e si fanno da parte come autori: i libri della collana saranno infatti firmati da scrittori e giornalisti affermati che hanno deciso di dare credito al  marchio Bloodbuster, scrivendo delle guide introduttive a generi e protagonisti del cinema sbrigativamente liquidato come “di genere”, “basso”, “commerciale”, “popolare”. Quello, insomma, che noi abbiamo identificato nel motto “tutto il cinema dalla B alla Z”, che da sempre accompagna le malefatte dei due autori/editori.
I Ratti di Bloodbuster saranno volumetti essenziali, agili e dal costo in linea con la crisi economica che ci attanaglia.


Dopo la prima cucciolata, che vantava genitori blasonati come Antonio Tentori & Antonio Bruschini (Nudi e crudeli - I mondo movies italiani) e Stefano Di Marino & Corrado Artale  (Tutte dentro! - Il cinema della segregazione femminile), la collana roditrice propone oggi i figlioletti di due firme altrettanto prestigiose della critica cinematografica: Claudio Bartolini e Fabio Melelli.
Claudio è una delle penne più apprezzate del settimanale Film TV, nonché autore di importanti volumi sul cinema di genere e non (Gotico Padano – Dialogo con Pupi Avati; Nero Avati – Visioni dal set; Thriller italiano in 100 film; Videocronenberg); Fabio ha pubblicato svariati libri di sicuro interesse per i nostri lettori (Eroi a Cinecittà – Stuntmen e maestri d’armi del cinema italiano; La nostra africa – Sguardi del cinema italiano sull’Africa; Le straniere del nostro cinema...).
Questa volta nel mirino dei nostri campioni di razza sono finiti due registi italiani, due di quegli “artigiani del cinema popolare” che, benché abituati a passare senza troppi problemi da un genere all’altro, hanno forse - più di altri - qualche diritto ad essere considerati “autori”, per la riconoscibile cifra stilistica che permea la loro opera e per l’assoluto controllo che ne avevano. Si tratta di Armando Crispino e Duccio Tessari, nomi ben conosciuti dai fan del cinema di genere, la cui filmografia viene ripercorsa con sguardo attento, anche grazie alle testimonianze di collaboratori, amici e famigliari che del mondo intellettuale e dell’aspetto umano dei due registi danno una visione spesso inedita. In particolare il libro di Bartolini è frutto della stretta collaborazione con Francesco Crispino, figlio di Armando, che ha messo a disposizione una valanga di materiale mai visto ed esclusivo.

I “Ratti” scodinzolano vivaci.

Adottateli e portateveli a casa, vi sapranno dare soddisfazioni...